L’osteopatia pediatrica è una branca dell’osteopatia che si rivolge specificamente al trattamento manuale di neonati, bambini e adolescenti. Questa disciplina utilizza tecniche delicate per supportare una vasta gamma di disfunzioni legate alla crescita, allo sviluppo e al benessere generale dei più piccoli, con particolare attenzione al sistema muscolo-scheletrico, cranio-sacrale e viscerale.
L’osteopatia nasce negli Stati Uniti alla fine del XIX secolo, grazie all’opera del medico Andrew Taylor Still. Nel 1874, Still elaborò i principi fondamentali di questa medicina olistica, basata sul presupposto che la salute dipenda dall’equilibrio tra struttura corporea e funzione fisiologica. Still promuoveva l’idea che il corpo possedesse capacità di autoguarigione, le quali potevano essere favorite attraverso manipolazioni manuali che migliorassero la circolazione, il funzionamento del sistema nervoso e il movimento delle articolazioni.
L’osteopatia pediatrica, sebbene radicata nei principi di Still, ha sviluppato tecniche proprie per rispondere alle esigenze specifiche dei pazienti più giovani, i cui corpi sono in continua evoluzione. La delicata manipolazione delle strutture ossee e tissutali in crescita permette agli osteopati di operare in modo sicuro e non invasivo migliorando in molti casi la sintomatologia di una serie di disturbi, come coliche, reflusso gastroesofageo, plagiocefalia, torcicollo congenito e disturbi del sonno.
Uno dei principali pionieri dell’osteopatia pediatrica è stato William Garner Sutherland, allievo di Andrew Taylor Still, che sviluppò la cosiddetta osteopatia craniale. Egli teorizzò che le ossa del cranio non fossero completamente fuse, ma dotate di una mobilità intrinseca, e che questa mobilità potesse influenzare il sistema nervoso centrale. Le sue teorie gettarono le basi per l’osteopatia cranio-sacrale, una tecnica ampiamente utilizzata in osteopatia pediatrica per trattare disfunzioni craniali legate alla nascita.
Un altro nome rilevante è quello di Viola M. Frymann, osteopata e pioniera nell’applicazione dell’osteopatia nei neonati e nei bambini. Frymann ha dedicato gran parte della sua carriera allo studio degli effetti del trauma da parto sul cranio dei neonati e all’uso dell’osteopatia per correggere disfunzioni derivanti da un parto difficile o da problemi di sviluppo precoce.
Nel corso degli anni, molti osteopati hanno seguito le orme di Sutherland e Frymann, contribuendo allo sviluppo della pratica osteopatica pediatrica in tutto il mondo. Tra questi spicca anche l’osteopata britannico John Upledger, che ha ulteriormente approfondito le tecniche di manipolazione craniale, espandendo il campo della terapia cranio-sacrale anche per i più piccoli.
Oggi, l’osteopatia pediatrica è una disciplina riconosciuta a livello internazionale e integrata nei percorsi di cura di molti bambini con disturbi dello sviluppo, problemi posturali o traumi legati alla nascita. Gli osteopati pediatrici collaborano spesso con altre figure professionali – tra cui pediatri, ortopedici, neurologi e fisioterapisti – per creare piani di trattamento personalizzati.
L’osteopatia pediatrica è indicata per:
L’osteopatia pediatrica continua a evolversi, adattandosi alle nuove scoperte scientifiche e mediche, ma mantenendo saldi i principi di base della manipolazione delicata e del trattamento olistico del paziente. Grazie all’esperienza e alle competenze degli osteopati pediatrici, questa disciplina si è affermata come un valido supporto alla salute e al benessere dei più piccoli, con benefici tangibili a lungo termine.
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